Ci sono archetipi elementari che si sono radicati nella percezione collettiva per mezzo dell’Arte, principale catena di trasmissione d’avanguardia verso il futuro, ma anche attraverso opere d’ingegno.
L’idea dell'architetto Carlo Malerba è di mettere in luce la dicotomia, strutturale e poetica, che caratterizza l'esperienza del progettare, la quale, in relazione all’approccio tecnico funzionale a cui la società odierna principalmente si rivolge, viene interpretata in ottica poetica, in oggetti che raccontano, capaci di stimolarci nel nostro quotidiano a riflessioni socio/culturali.
Ecco dunque Leon Battista Alberti che ci strizza l’occhio, da centinaia di anni addietro, davanti a Santa Maria Novella; ecco Wiliam Van Alen con il Chrysler building che osserva dall’alto i disastri del Crack della Borsa di New York; la Fabbrica, dalla cui operatività tutti traggono il reddito; ecco Aldo Rossi con il Teatro del Mondo dove ci si va a svagare e ad acculturarsi; il Condominio luogo della vita privata; Le Corbusier con la nuova visone dell’abitare con la Unité d’Habitation.