L’istinto pioneristico del progettista accompagnato al suo senso ancestrale nella ricerca dei materiali ha generato l’idea dell’utilizzo di un materiale mai esplorato prima nel mondo delle cucine: il vetro.
Gabriele Centazzo disegna nel 1987 il primo modello di cucina interamente in vetro, Artematica in Vitrum, assecondando la sua immaginazione e rispondendo ad una necessità interiore, creando e rendendo così la cucina riciclabile al 100%.
L’apparente contrasto fra la leggerezza e la portanza del vetro capace di sostenere la presenza monolitica di una pietra di 200 kg raggiunge prestazioni inedite e funzionalmente inattese. Proiettarsi oltre gli stereotipi legati alle applicazioni conosciute di un materiale ha riscoperto il vetro come resistente e capace di «dematerializzazione».