Architetto. È stato tra i protagonisti di movimenti dell'architettura radicale come Cavart, Alchimia e Memphis. Ha disegnato lampade e arredi per le più importanti aziende italiane ed europee, realizzato progetti architettonici in Italia e nel mondo, esposto in Europa, Stati Uniti e in Giappone. Insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti nel campo del design e dell'architettura, è Professore Ordinario presso la Facoltà di Design al Politecnico di Milano e Accademico presso l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma.
Cosa la affascina oggi di Brera e come la descriverebbe?
MDL: Brera ha il fascino del distretto artistico di Milano e possiede una personalità un po’ parigina, bohémien. È un quartiere brulicante di creatività dove si trovano la famosa Pinacoteca e l’Accademia di Belle Arti, tanti negozi di moda e design, e cibo da tutto il mondo. Quando si passeggia per le sue strade, soprattutto in aprile durante il Fuorisalone, si respira un’atmosfera stravagante, giovane e internazionale.
Perché la scelta di Brera per l'apertura del primo negozio di Bottega Ghianda di cui è Art Director?
MDL: Brera è disseminata di piccoli negozi che negli anni si sono fatti più belli ed eleganti. È un pezzo di città culturalmente vivo, dove le botteghe degli artigiani sono state sostituite da atelier, gallerie d’arte e showroom di grande personalità. A Milano non c’è zona migliore per presentare il lavoro di una bottega che rende ogni prodotto un’opera d’arte.
Cosa consiglierebbe di visitare a un giovane architetto che per la prima volta viene al Fuorisalone di Milano?
MDL: Un giovane designer, più di chiunque altro, deve guardare e captare quanto c’è di più sperimentale, innovativo e alternativo alla produzione commerciale e spesso banalizzante.